Anello di Elettra
Il sublime potere dell'Egeo dell'età del bronzo si irradia in questo anello, che si basa su un esempio in oro solido proveniente dal cimitero miceneo di Cnosso, a Creta, datato 1400 a.C. La forma è tipica per un anello sigillo dell'età del bronzo in quest'area, come attestano i diversi esempi esistenti. Qui, una prominente faccia ovale presenta un motivo "orizzonte" ripetuto all'interno di un delicato bordo di perline, che incornicia anche i lati superiore e inferiore dello stelo dell'anello.
I Micenei, come altre culture antiche, utilizzavano anelli con design speciali e personalizzati, "anelli sigillari", come forma di auto-identificazione. Spesso incisi (o in rilievo) nella pietra o nel metallo, i design sulla parte anteriore degli anelli identificavano in qualche modo i proprietari degli anelli. Poiché questi design (e quindi gli anelli) erano personalizzati, divennero una sorta di firma o un marchio ufficiale dell'individuo, quando impressi nella cera calda su un documento.
Si crede che il nome greco "Elektra" sia iniziato come un nome miceneo, anche se non è stato identificato nelle tavolette in Lineare B. Il nome significa "luminoso, splendente." Secondo la leggenda greca, Elektra (o Elettra) era la figlia del re miceneo Agamennone e di sua moglie, Clitennestra. Riferito sia nel Iliade e il Odissea, questa figlia del re era un'eroina che salvò la vita di suo fratello. Anche lei sarebbe diventata uno dei soggetti più popolari delle antiche commedie greche (come quelle di Eschilo, Sofocle ed Euripide) e della pittura su vasi greci antichi.